Rassegna Stampa

di fronte a noi c'è un uomo tanto interessato ed amante di questi oggetti che disegna e produce da sé, quanto attento a comunicare l'idea o le emozioni da cui nascono.
Il tempo scorre... il tempo si ferma...il tempo si capovolge senza imposizioni meccaniche... senza presunzioni d'eternità.
Il tempo delle clessidre è stabilito da noi. "Fin da bambino nei miei giochi c'era la clessidra. Veder trascorrere il tempo attraverso un vetro mi ha sempre affascinato", ci dice Bruno Venturelli mentre accarezza una delle sue creazioni. "La lentezza ad esempio, il capovolgere, fermare, questo scorrere di sabbia, col suo imprescindibile richiamo al tempo naturale, puramente gravitazionale.
Oppure come acqua che scorre, come il vino quando dalla bottiglia si versa in un bicchiere, come la polvere mossa dal vento. Tutto va e viene più o meno velocemente, come vuole la natura,come vogliamo noi. E' il nostro tempo, il mio tempo,la percezione individuale che possiamo avere d'esso. La sabbia si ferma. La sabbia si muove. Scende a granelli e si deposita, scivola in uno spazio che raccoglie. Spesso ha pure una storia, proviene da qualche parte, come quella che ho raccolto ieri nella Baia del Silenzio di Sestri Levante o che qualche amico mi ha portato dai paesi esotici e lontani. Io creo clessidre pensando al tempo in questo modo. Soffro d'insonnia da molti anni ed ho iniziato quasi per hobby, perché per vivere disegnavo altri oggetti. La mia prima collezione ha raggiunto la quarantina di pezzi. Si tratta della realizzazione di un'idea, il successo che hanno riscosso alla mostra della Galleria Blanchaert mi spinge a farne altre. Le colleziono pure: ne ho di africane, di inglesi, di arabe. amo questo oggetto in sé. Tutte le svariate forme che può assumere. Poi lo riempio per quanto mi è possibile di sabbia. Ogni clessidra ferma un certo tempo, non è mai pezzo d'antiquariato, sono puri archetipi che spesso nascono dal recupero di ciò che altri buttano via. Un pezzo di freno a disco, dei cuscinetti a sfera, o altro, come certi rifiuti della lavorazione dell'alluminio, mi suggeriscono un modo per impiantare le ampolle di vetro di una clessidra. Cerco di recuperare ciò che gli altri buttano o perdono, come il tempo appunto".
Venturelli mentre ci comunica questi pensieri cammina per la sua casa, apre un libro, sorseggia un bicchiere di vino mentre scorrono le note di una sinfonia placida e serena. Poi apre un testo e legge un passo di Baudelaire:
"Bisogna essere ubriachi. Tutto qui: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa? Di vino, di

and truly lost.
Bruno Venturelli, a sociologist and advertising agent as well as the creator of various objects for the business gift sector has
begun a totally personal battle against the mechanical clock that governs our lives. A weapon he uses in this battle is a whole collection of hourglasses that were

 designed and produced "to kill time". At least this was the title of the exhibition dedicated to his work last May in the Blanchaert Gallery in Via Nirone, Milan. We went to his home-cum-studio in Piazza Po to get to know him and ask him how he had got so interested in these ancient measurers of time.



Nei ritagli di tempo
(1999)
Sabbia: Sahara

Nei ritagli del tempo
(Spare time)
(1999)
Sand from the Sahara