
La molla del tempo, (1998).
Sabbia: fiume Adda
La molla del tempo (The spring
of time),
(1998). Sand:from he river Adda |
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Il tempo da perdere
e il tempo da ritrovare: le clessidre di Bruno Venturelli
Forse non accade
a tutti di pensare che una delle sciagure d'oggi è data da come
intratteniamo il nostro rapporto col tempo. Sì, perché il mondo
con cui trascorriamo le nostre frenetiche giornate ci porta a
smarrire il segno del tempo. Troppe cose da fare, troppi doveri
incarichi, traguardi da raggiungere. La fine della civiltà passata
coincide con la disgregazione del tempo naturale e l'affermazione
di un'indotta abitudine a considerare e misurare il tempo
in modo meccanico. Ora un' implacabile orgoglio domina le azioni
di distruggendo i naturali ritmi biologici ed energetici del corpo
e dell'anima. "Viviamo con un'enorme quantità di indigeribili
pietre", sentiamo pungere sulla nostra pelle la ruota dentata
del tempo, l'oscillare di un implacabile bilanciere in modo circolare,
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THE VERY SOUL OF AN OBJECT
Time to lose and time
to win back:
Bruno Venturelli's hourglasses
Perhaps not everyone realises
that one of today's disasters is how we handle our relationship
with time. The way we spend
our frenetic days, in fact, leads us to lose our sense of time.
There are too many things to do, too many duties, appointments
and goals to reach. The end of the past civilisation coincides
with the disintegration of natural time and
A conversation with a man
who creates,
design and produces
small while thinking big
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